Nel 1923 durante le celebrazioni del VII centenario della morte del Padre San Francesco l’allora Provincia Veneta di S. Antonio riscattò a Verona parte del convento di San Bernardino da trasformare in infermeria. I lavori furono ultimati nel 1929.
Nel 1944 l’infermeria a San Bernardino Verona venne danneggiata dai bombardamenti anglo-americani. Fu necessario trasportare nei conventi di Lonigo e di Barbarano i frati malati.
Villa Beretta, foto storica
Terminata la seconda guerra mondiale - primavera del 1945 - il Sig. Pietro Beretta di Padova, in segno di riconoscenza verso i frati che l’avevano tenuto nascosto nel convento di San Francesco Grande, a Padova, per proteggerlo dalla furia nazista, offrì alla Provincia Veneta dei Frati Minori la villa paterna, circondata da un giardino e da un podere, nel comune di Saccolongo alla periferia di Padova.
La Casa fu canonicamente eretta con Rescritto della Sacra Congregazione dei Religiosi in data 25 aprile 1948.
Il 23 maggio del 1945, P. Crescenzio Pasini con alcuni religiosi si recava a Saccolongo e apriva la nuova casa religiosa detta Sacro Cuore, in omaggio alla volontà del donatore.
Dalla cronaca 1945 “Si apre la casa due carri di masserizie da Lonigo e due frati di cui fr. Marino”. In breve tempo la casa fu sistemata alla meglio e nella festa del Sacro Cuore del 1946 fu benedetta dal P. Provinciale (P. Modesto Bortoli), una artistica statua marmorea del Sacro Cuore posta sulla facciata della casa.
Della villa Beretta, sede della prima accoglienza dei frati malati, non è rimasto nulla. L’attuale grandioso complesso fu edificato e ampliato a cominciare dagli anni 1947-48. (cfr. Libro di famiglia. 13 giugno 1999 pg. 59).
La nuova ala e la Cappella sono del 1972. Nel 2006 il piano terra e il 1° piano dell'edificio sono stati messi a norma secondo lo standard sanitario regionale, mentre il 2° piano ospita i religiosi del convento.
Statua Sacro Cuore, foto storica